Sia le Stele che i Muri constano di numerosi particolari, di piccoli frammenti visivi che, inseriti nel più ampio disegno dell’opera globale, diventano semplici, anche se importanti, componenti di essa. Si tratta però di elementi che, a ben vedere, posseggono una loro specifica individualità, una loro compiutezza e potrebbero quindi costituire opere a sé stanti, disponibili ad un più stringente rapporto dialogo con se stessi e gli uni con gli altri.    

Proprio questo, ad un certo punto del suo percorso, fa Paolo Netto: preleva dalle opere fin qui realizzate dei particolari compositivi dotati di forma e di senso e li trasferisce in un nuovo contesto, costituendo opere nuove nelle quali  essi svolgano un ruolo da protagonisti. A queste nuove opere impone, lucidamente, il titolo di Rivisitazioni.

(LE OPERE DEL PERIODO