Il profilo artistico di Paolo Netto non sarebbe completo senza un cenno all’attività installativa alla quale l’artista si è dedicato, con il consueto impegno, negli ultimi anni di attività. Una definizione di "installazione" come fatto artistico, può essere quella che è stata proposta nel 2010: ... un lavoro progettato dall’autore per un preciso spazio e un preciso tempo che pur proponendosi come un’entità fisica concreta, rimanda intenzionalmente all’azione che l’ha prodotta (Bruno Sullo).

L’installazione rientra a pieno titolo nell’ambito della cosidetta "Arte Effimera" in quanto, nonostante la sua presenza e persistenza, ha una durata limitata nel tempo, al di là della quale cessa di fatto di esistere. Va detto che la definizione lessicale di "installazione" è altra cosa rispetto alla sua qualificazione artistica: la prima indica semplicemente la collocazione di un oggetto (anche non "artistico") in un certo luogo; la seconda si riferisce ad operazioni effettuate allo scopo di instaurare con il contesto relazioni significative che ne modifichino profondamente le coordinate fisiche e psicologiche, creando un autentico evento artistico.

(LE OPERE DEL PERIODO